sabato 22 agosto 2015

Recensione: Atti osceni in luogo privato di Marco Missiroli

Ciao a tutti, cari lettori
No, non sono sparita di nuovo: tra una settimana di vacanza e cose varie, uno si perde. E, tanto per perdersi un po' di più, martedì partirò e per due settimane non ci sarò. Eheh, ho fatto la rima.
Ho letto, ormai un po' di tempo fa - ma non troppo - Atti osceni in luogo privato, e oggi vorrei tanto parlarvene.

Titolo: Atti osceni in luogo privato
Autore: Marco Missiroli
Editore: Feltrinelli
Pagine: 256
Prezzo: € 16.00


Questa è una storia che comincia una sera a cena, quando Libero Marsell, dodicenne, intuisce come si può imparare ad amare. La famiglia si è da poco trasferita a Parigi. La madre ha iniziato a tradire il padre. Questa è la storia, raccontata in prima persona, di quel dodicenne che da allora si affaccia nel mondo guidato dalla luce cristallina del suo nome. Si muove come una sonda dentro la separazione dei genitori, dentro il grande teatro dell’immaginazione onanistica, dentro il misterioso mondo degli adulti. Misura il fascino della madre, gli orizzonti sognatori del padre, il labirinto magico della città. Avverte prima con le antenne dell’infanzia, poi con le urgenze della maturità, il generoso e confidente mondo delle donne. Le Grand Liberò – così lo chiama Marie, bibliotecaria del IV arrondissement, dispensatrice di saggezza, innamorata dei libri e della sua solitudine – è pronto a conoscere la perdita di sé nel sesso e nell’amore. Lunette lo porta sin dove arrivano, insieme alla dedizione, la gelosia e lo strazio. Quando quella passione si strappa, per Libero è tempo di cambiare. Da Parigi a Milano, dallo Straniero di Camus al Deserto dei Tartari di Buzzati, dai Deux Magots, caffè esistenzialista, all’osteria di Giorgio sui Navigli, da Lunette alle “trentun tacche” delle nuove avventure che lo conducono, come un destino di libertà, al sentimento per Anna.
Libero Marsell, le Grand Liberò, LiberoSpirito, è un personaggio “totale” che cresce con noi, pagina dopo pagina, leggero come la giovinezza nei film di Truffaut, sensibile come sono sensibili i poeti, guidato dai suoi maestri di vita a scoprire l’oscenità che lo libera dalla dipendenza di ogni frase fatta, di ogni atto dovuto, in nome dello stupore di esistere.


Non lo sapete, ma sono giurata del Premio Mondello, e questo è uno dei libri che dovevo leggere per loro. Me l'hanno procurato (assieme ad altri due libri che devo leggere a breve) e dovrò votarli. Niente di più semplice per me, che i libri li voto sempre.
Atti osceni in luogo privato non mi ispirava per nulla, leggevo la trama e sì, pensavo, forse è qualcosa di carino, ma se non fossi stata obbligata a leggerlo, mai l'avrei fatto. Quanto avrei sbagliato.
Mi è piaciuto tanto, tantissimo.
La storia è, basicamente, molto semplice: la storia della vita di Libero Marsell. Il libro inizia con un Libero dodicenne, crescerà assieme a noi, lo seguiremo nella sue avventure, e maturerà.
- A volte il Signore perde la pazienza, Libero.
- Per cosa la perde?
Lui si schiarì la voce, - Per i peccati violenti e per i peccati gratuiti che vuol dire comportarsi male per niente, per le malefatte politiche, per le bestemmie, per gli atti impuri e osceni che vuol dire il sesso e la troppa felicità, per i divorzi e gli aborti, per le ingiustizie e i comunisti, per l'impazienza degli uomini.
Rimasi in silenzio, - Qualcuno ce l'ho.
Non maturerà di certo solo lui, ma anche noi mentre leggiamo le sue riflessioni e le sue avventure. Io, personalmente, ho amato molte figure di questo libro: da Libero a Marie, dalla mamma al papà di Libero, ad Anna. Tutti sensazionali, l'unica che mi faceva strorcere il naso era Lunette, ma i gusti son gusti.
Il libro appare a tratti molto semplice e spontaneo, a tratti complesso e artificioso, pieno di tante sottigliezze e perle di saggezza che veniva voglia di annotarsele tutte. Ho amato come argomenti delicati siano stati trattati.
- Lunette - allungai la mano sulla scrivania.
Me la prese.
Pianse di colpo, e piansi anche io. Non per nostalgia, non per desiderio, ma perché le cose finiscono.
Il romanzo contiene alcune parti piccantine, i così detti "atti osceni", ma non mi hanno infastidito e non li trovati eccessivi. Anzi, hanno dato del vero e reale alla storia. Qualcosa di umano.
Nel complesso consiglio questa lettura non solo perché lo stile narrativo di Missiroli è notevole, bensì perché la storia è coinvolgente e ci dà l'impressione di farci maturare pagina dopo pagina.
E poi sono nominati dei classiconi della letteratura che da amanti dei libri, non potremo far altro che fiondarci tra le pagine di quelle storie un'altra volta e ri-amarle, come ha fatto Libero.

Quattro e mezzo

3 commenti:

  1. Hai ragione, a prima vista non ispirerebbe nemmeno a me! Però da come ne parli sembra davvero bello *O*

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  2. Ciao carissima, ma che fine hai fatto? Quando tornerai, ti informo che ho taggato il tuo blog in un post per i Liebster Award: http://feeling-reading.blogspot.it/2016/05/liebster-award-2016.html

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    1. Ammetto che prima di questa recensione non avevo grandi opinioni si questo libro! Inizierò a farci un pensierino!

      Ps. Passa anche dal mio se ti va! http://ilrumore-dellepagine.blogspot.it/?m=0
      (sono nuova)
      Intanto ti metto un follow! 😊

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